LA MEMORIA - giovedì 5 dicembre 2024
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“Non c’è vita senza libertà”
di Elena Bono
Sant’Anna di Stazzema. Marzabotto. Le Fosse Ardeatine.
Tutte le tappe della nostra Via Crucis nazionale.
Tutte spade conficcate nel cuore delle donne che quando non hanno pagato con la vita hanno pagato con prezzo senza fine.
Vedo l’Italia come una grande Maria Addolorata con le sette spade conficcate nel cuore così come l’ho veduta nel mio paese natale quando segue il Figlio Morto nella processione del Venerdì Santo.
Anche noi, nel nostro piccolo in Liguria, abbiamo avuto paesi bruciati, volti passati per le armi con divieto di seppellirli e anche qui le donne sono accorse con loro pericolo a porgere gli ultimi conforti ai moribondi.
Anch’io ho visto dieci uomini andare alla fucilazione e mi è giunto a distanza il loro grido. Qua e là abbiamo avuto i nostri fucilati, i nostri deportati, i nostri torturati.
E qui a Chiavari abbiamo avuto uno dei fasci più crudeli e sanguinari che abbiamo funestato la Liguria, pari in ferocia al fascio di Alessandria. Il pianto per i nostri morti si unisce al vostro come al vostro si unisce il nostro amore per la pace e soprattutto per la libertà dei popoli.
Non c’è vita senza libertà.
Senza libertà sarebbe come vivere senza l’aria e la lotta per la libertà non finisce mai, perché non è soltanto una lotta contro altri. Ma una lotta interiore per liberarci di quello che Max Picard chiamava “Hitler in noi” cioè lo spirito di sopraffazione, di approvazione, di intolleranza.
In questa fraternità vi abbraccio e vi sento vicini e sempre presenti nel lavoro che continuo considerandolo una battaglia, una atto di fedeltà verso quelli che sono morti per restituirci quella libertà che è la dignità e il senso stesso della vita umana.
Chiavari, 18/07/2007
Elena Bono